Nell’ultimo periodo è capitato a tutti di fare la spesa e ritrovare i propri prodotti di fiducia con una quantità minore di prodotto pur mantenendo lo stesso prezzo.
Si tratta della shrinkflation, un termine anglosassone, nato nel 2009, che consiste nel ridurre le dimensioni, la quantità o la qualità dei prodotti in vendita, mantenendo stabile il loro prezzo con l’obiettivo di mantenere alti i profitti.
La parola inglese è una macedonia delle parole shrink (“restringere”) e inflation (“inflazione”).
I prodotti più colpiti sono quelli di uso quotidiano, come cibi confezionati, bevande analcoliche e articoli per l’igiene.
Questo fenomeno, ormai diffuso, ha portato le associazioni dei consumatori a denunciare, presentando un esposto all’Antitrust in cui si chiede di verificare se questa prassi sia legale o se, invece, configuri come una truffa.
Nel frattempo, ecco alcuni consigli per evitare la shrinkflation: leggere bene l’etichetta dei prodotti prima dell’acquisto, controllando peso e dimensione della confezione; confrontare i prezzi e le marche e considerare l’acquisto di prodotti sfusi.